Alessandro Masi - Nel sangue e nel vino
Nella notte della coscienza addormentata, nell'oscura e diafana atmosfera del nostro tempo, la pittura di Mauro Rea è il bagliore che illumina ma non conduce. La sua rivolta è soltanto l'ultimo appello del condannato che chiede ma non ottiene.
Non c'è più l'ideologia a sorreggere il mondo, e le strutture utopiche del sapere si sono dissolte, schiantate, frantumate in tanti rivoli di sapienza, in tanti piccoli rigagnoli di conoscenza.
L'avventura pittorica di Mauro Rea è simile a quella dei naufraghi della Medusa: non cè pià riscatto, nè ribellione, si vive la propria condizione nell'incertezza del cammino, nella nevrosi di raggiungere terre inesistenti.
E la pittura allora diviene il piccolo legno a cui aggrapparsi, quel vischiuoso e vacillante legno entro cui tutto accade, tutto si vede, tutto appare e scompare in pochi attimi. (...)
Alessandro Masi, Roma 1989