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Antonio Castronuovo - Mauro Rea Un pittore da Annussare

Quando osservo le opere pittoriche di Mauro Rea - manufatti polimaterici che nascono su tela e su legno grazie a sostanze disparate ( la juta, la cera, i pigmenti, gli acrilici) e semmai anche sbruciacchiate - mi vien voglia di toccarle. Glielo scrissi un giorno, e Rea mi rispose che si, è vero, i suoi lavori "vanno toccati con i polpastrelli delle dita, annussati, non solo visti... ". Mi piacque questa sua reazione, perchè mi svelò il senso carnale di un artista che produce opere in cui la materia ( pur restando sul piano bidimensionale) non cade nella piattezza, e invita al tatto. Ma mi piacque anche, e soprattutto, perchè capii verso quale direzioni egli emanava la propria essenza patafisica. Nell'ambito dell'italiano Collage de 'Pataphisique Rea porta il titolo di "Scudiero nelumbico dei profeti Solitari". Poichè il sottoscritto porta nello stesso istituto il titolo di "Confutatore di lettere nel naso di natiche", confiutaui  l'odore di quel VERBO curioso: annussare. Uno direbbe: è chiaro che si tratta di un errore, voleva scrivere annusare. Nient'affatto, nessun errore: è proprio annussare, verbo che non esiste nei dizionari e che, al pari del palpitante Dada, sembra non significare nulla. E invece il senso preciso affiora. Prendiamo il tema odierno:il Respiro animale. Già questo ci accosta alla necessità di annussare ciò che altri semplicemente annusano. E per annussare bene bisogna prendere atto che in Mauro Rea non c'è alcun gesto "d'avantgarde", nessuna insaziabile ansia di superare i confini dell'arte. C'è invece qualcosa di classico che prende vita con la materia e con i colori assai vicini a quelli della terra informe. A differenza di altri polimateristi, che hanno prodotto opere sfarzose e repellenti colorate con spay sintetici, oppure blocchi magmatici che sollevano il disgusto genitale e neoplastico, Rea incarcera la materia in una temperata, pudica maniera classica e ci permette di "annussare" le opere, cioè di goderne una certa nullità del senso accompagnata alla classicità materica e cromatica. Tra tutte, il patafisico sosterà in particolare e con piacere, davanti a Le table di Ubu Roi, dove l'annussamento nasce in  primo luogo dal reciclaggio di un tavolo ottagonale, una specie di barca con cui navigare sulla terra, eccellente gesto faustrolico. Esco dall'annussamento dell'opera di Rea con soddisfazione olfattiva. In veste di confiutatore colgo infine quanto egli sia uno "Scudiero di Profeti Solitari": non a tutti è infatti concesso di godere con questi Respiri Animali. E' uno scudiero per anime fondamentalmente solitarie, ma attenzione: scudiero nelumbico: un altro, apparente non-sense che invece nasconde un annuncio della sua capacità di annussare, e di rendere noi che guardiamo la sua arte dei solitari annussatori. Dunque, patafisicamente, vorrei consegnare a Mauro Rea un altro titolo: "ANNUSSATORE DI MATERIE MULTIPLE BRUCIACCHIATE". Sarà utilissimo a capire meglio il senso di questo artista.
Antonio  Castronuovo, Imola 2011

Mauro Rea - Arravutamm o'munno
polimaterico su tela cm 50 x 70 anno 2010 

 
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